To invest in Sardinia
After little days, in 2013, from the article of the authoritative English daily paper Sunday Times that advised the Sardinia for a vacation in family, has entered the field the more famous daily paper of the world, the New York Times that dedicates to a wide reportage at the market real estate Sardinian advising to its million readers to invest in the island. In the address book signed from Peter Sigal and entitled “to hunting of houses in…” the American head chooses to dedicate exclusively to the island, tracing a map of the better zones in order to look for house and indicating some solutions adapted to the more demanding: “The more prestigious zone of the Sardinia is without a doubt Costa Smeralda with the more expensive properties of Europe, put forward on the sea and that they are sold for million tens dollars. Also zones to out of Costa Smeralda – Sigal continues – as that comprised between Castelsardo and east Olbia to the west is very popular between the foreign purchasers and the well-to-do Italians.
The prices of the properties near the sea, leave give approximately 3 million dollars, while the houses in the outback from 1 million dollars approximately. Also the tonnages, the restored houses of campaign, are demanded and the real estate agencies suggest to the purchasers to take in consideration the southern tip of the Sardinia. Between the numberless proposals of this island where the landscapes and food and wine attract every year approximately 10 million tourists, the New York Times advises to a villa on the coast north the west, to Terravecchia to approximately two miles and means from Saint Teresa di Gallura. “The house to a flat solo, constructed in Anni 70, is nested in the full of rocks Sardinian coast on the tip the northeast. The villa is invisible from the road and from the near residences, the double quantity of the others has three bedrooms with large the padronale room two and with a fireplace. The newspaper of the Great Apple then cites the study of the Knight Frank whom it has established that in the 2012 more numerous purchasers they have been the Russians, followed from the Italians, English, the Scandinavians and the Americans, since it does not surprise if the great consideration is considered that the Sardinia enjoys in the financial community.
Severeest Deutsche Bank, often miser of critics in does not confront of the Italian economy, in fact it has recently consecrated the Region, and in particular Costa Smeralda, like “one of the goals on which it is more opportune to invest placing it in summit to classifies realized from own branch of investments, the Deutsche Asset & Wealth Management, quickly behind gettonatissima Costa Azzurra.”
“Draft of an ulterior confirmation – president Cappellacci has declared – than the Sardinia can develop potentialities still remained unexpressed. Graces to an atmosphere and an extraordinary landscape, to our specialty, a culture and an extraordinary identity we can conquer the international markets. To the foreign investor we do not propose cubic metres, but that quality of the life that can be found in the island and not elsewhere. If we will become producers, vendors and also consumers of quality of the life, we will be able to have new enterprise and new job, in the respect of our values”.
Dopo pochi giorni, nel 2013, dall’articolo dell’autorevole quotidiano inglese Sunday Times che consigliava la Sardegna per una vacanza in famiglia, è sceso in campo il quotidiano più famoso del mondo, il New York Times che dedica un ampio reportage al mercato immobiliare sardo consigliando ai suoi milioni di lettori di investire nell’isola. Nella rubrica firmata da Peter Sigal e intitolata “a caccia di case in…” la testata statunitense sceglie di dedicarsi esclusivamente all’isola, tracciando una mappa delle zone migliori per cercare casa e indicando alcune soluzioni adatte ai più esigenti: “La zona più prestigiosa della Sardegna è senza dubbio la Costa Smeralda con le proprietà più costose d’Europa, affacciate sul mare e che sono state vendute per decine di milioni di dollari.
Anche zone al di fuori della Costa Smeralda – prosegue Sigal – come quella compresa fra Olbia ad est e Castelsardo a ovest sono molto popolari fra gli acquirenti stranieri e gli italiani benestanti. I prezzi delle proprietà vicino al mare, partono da circa 3 milioni di dollari, mentre le case nell’entroterra da 1 milione di dollari circa. Anche gli stazzi, le case di campagna restaurate, sono richieste e le agenzie immobiliari suggeriscono agli acquirenti di prendere in considerazione la punta meridionale della Sardegna. Tra le innumerevoli proposte di quest’isola dove i paesaggi e l’enogastronomia attraggono ogni anno circa 10 milioni di turisti, il New York Times consiglia una villa sulla costa nord ovest, a Terravecchia a circa due miglia e mezzo da Santa Teresa di Gallura. “La casa ad un solo piano, costruita negli Anni 70, è annidata nella rocciosa costa sarda sulla punta nord-est. La villa è invisibile dalla strada e dalle residenze vicine, ha tre camere da letto con la stanza padronale grande il doppio delle altre due e con un caminetto. Il giornale della Grande Mela cita poi lo studio della Knight Frank che ha stabilito che nel 2012 gli acquirenti più numerosi sono stati i russi, seguiti dagli italiani, gli inglesi, gli scandinavi e gli americani, un dato che non sorprende se si considera la grande considerazione che la Sardegna gode nel mondo della finanza.
La severissima Deutsche Bank, spesso non avara di critiche nei confronti dell’economia italiana, ha infatti recentemente consacrato la Regione, e in particolare la Costa Smeralda, come “una delle mete sulle quali è più opportuno investire ponendola in vetta alla classifica realizzata dalla propria filiale d’investimenti, la Deutsche Asset & Wealth Management, subito dietro la gettonatissima Costa Azzurra.”
“Si tratta di un’ulteriore conferma – ha dichiarato il presidente Cappellacci – che la Sardegna può sviluppare potenzialità ancora rimaste inespresse. Grazie ad un ambiente e ad un paesaggio straordinario, alla nostra specialità, a una cultura e a un’identità straordinaria possiamo conquistare i mercati internazionali. Agli investitori stranieri non proponiamo metri cubi, ma quella qualità della vita che si può trovare nell’isola e non altrove. Se diventeremo produttori, venditori e anche consumatori di qualità della vita, potremo avere nuova impresa e nuovo lavoro, nel rispetto dei nostri valori”